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Silk Way Rally 2018 : il titolo è di Yaseed Al Rajhi

silk way rally 2018

(foto SWR, DPPI,MCH)

Una competizione davvero incredibile l’edizione  del Silk Way Rally 2018. Una sfida nella sfida, nata dalla voglia degli organizzatori di sfidare il mondo intero e la sua burocrazia. Ecco quindi che inizialmente il percorso di gara doveva partire da Xi’An in Cina e raggiungere Mosca in Russia attraverso il Kazakistan; i problemi sono stati molti e così si è deciso di evitare Cina e Kazakistan. Questa scelta ha riportato il tracciato di gara alle edizioni più belle in assoluto; quelle passate in cui tutto si svolgeva nel particolare clima della Russia, con situazioni tra le più diverse e tracciati di gara molto difficoltosi.

Astrakan

Il Silk Way Rally 2018 ha, così, avuto inizio ad Astrakan, nell’ambito del suggestivo paesaggio dominato dal cremlino bianco con le cupole verdi. Questa città oggigiorno conta oltre 500 mila abitanti; è un importante punto commerciale; fu terra di Ivan il Terribile e conobbe la presenza dei cosacchi, la sua storia è rappresentata in ogni singola via del centro storico.

Il Silk Way Rally 2018 ha fatto base in questa splendida città, la competizione è stata caratterizzata proprio da un percorso particolarmente duro; infatti dopo i due giorni di verifiche, i concorrenti si sono sfidati in una prima serie di prove speciali che hanno dato filo da torcere ai “big” delle competizioni off-road.

I primi momenti

Tra i primi concorrenti ad avere grossi problemi Nani Roma, con la sua Mini XRaid; ha accusato  un colpo di calore, poi le cose sono andate migliorando ed ha potuto proseguire la competizione.

Non meglio è stata la sorte di Nasser Al Attiyah, la cui toyota ha subito problemi meccanici alla trazione; costringendo il pluricampione a precipitare dal top di classifica (con un vantaggio di oltre mezz’ora), al terzo posto. Dopo la fine della tappa che da Elista riportava i concorrenti ad Astrakan, il bravissimo navigatore Mattiew Boumel racconta, sempre con il sorriso sulle labbra, che la determinazione non manca e che in serata i meccanici dovranno lavorare moltissimo e cambiare tutta la toyota.

Molto buona la prima parte di gara del pilota inglese Hunt, con la Peugeot 3008DKR; ha mantenuto il primo posto durante le prime tappe che si sono svolte attorno ad Astrakan.

Elista

La tappa che ha portato i piloti da Astrakan ad Elista è stata ridotta di chilometraggio, poiché il fango e soprattutto le tremende condizioni meteo hanno reso impossibile completare l’intera prova cronometrata di 332km.

La città di Elista è un altro punto molto importante nell’area geografica del sud della Russia, Capitale della Calamucchia, offre un panorama molto diverso dal resto del paese; infatti i Calamucchi sono di religione buddista-tibetana, quindi l’influenza architettonica è molto evidente e così i lineamenti della popolazione stessa.

Paesaggisticamente il Silk Way Rally 2018 ha offerto delle tappe molto “intense”, il terreno fangoso ha creato molte difficoltà a tutti i piloti, equipaggi dei camion compresi. Nonostante ciò una grande performance è stata quella di Yaseed Al Rajhi che ha piano piano rimontato la classifica e si è sempre mantenuto nei primi quattro posti.

Volgograd

Dopo Elista è stata la volta di Volgograd, un’altra città, allocata sul fiume Volga, che rappresenta la storia della madre Russia.

Qui oggi vivono oltre un milione di abitanti, c’è molto movimento e la città è piuttosto caotica. I richiami all’unione sovietica sono molto forti, nelle costruzioni, nei palazzi e soprattutto nell’imponente monumento Statua della Madre Russia, un memoriale dalle dimensioni incredibili, realizzato sulla collina Mamaev Kurgan a commemorazione della battaglia di stalingrado del 1942 – 1943. Impressionante!

La tappa del Silk Way Rally 2018 che ha raggiunto questa città è davvero stata una battaglia per i concorrenti ancora rimasti in gara, con i suoi 443km di piste fangose e polverose. Non meno impegnativo il percorso di oltre 766 km della tappa che ha lasciato alle spalle Volgograd in favore di Lipetsk, punto intermedio per raggiungere Mosca ed il tanto agognato podio in Piazza Rossa con le splendide cupole della cattedrale di San Basilio.

Una competizione davvero suggestiva ed interessante 7 tappe in una Russia tutta da vedere e da scoprire, 3600km di cui il 75% di prove cronometrate. Un numero di concorrenti notevole, nonostante le tante problematiche correlate al tracciato di gara; che hanno espresso un parere più che favorevole una volta giunti sul podio.

Il Podio

Il Podio del Silk Way Rally 2018  ha visto sul gradino più alto il suadita Yaseed Al Rajhi con la Mini X-Raid  seguito da Nasser Al Attiyah e da Michael Serradori

Portacolori italiani quest’anno, per la prima volta, non ce n’erano, mentre erano presenti concorrenti da ben 20 diversi paesi stranieri oltre ai russi.

Le classifiche complete sono disponibili sul sito www.silkwayrally.com

 

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