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QCCR 2020

QCCR 2020

E’ partita con un clima piuttosto ventoso l’edizione 2020 del Qatar Cross Country Rally. (QCCR 2020)La prima prova del campionato mondiale FIA Cross Country.

Al via delle 5 giornate di gara si sono presentati 20 veicoli nella categoria “international “ e 20 nella categoria “national”. Tra costoro non poteva mancare il campione di casa Nasser Al Attiyah accompagnato da Mathieu Baumel sulla Toyota Gazoo Team. Per la prima volta anche il bravissimo Kuba Przygonski si è presentato con la stessa auto ed ha quindi abbandonato la Mini.

Notevole la presenza della nuova categoria T3 dedicata agli SSV Can-Am, Polaris, Yamaha.

Tra i partecipanti troviamo alcuni italiani come la Camlia Liparoti iscritta con un Yamaha nellla categoria nazionale; inoltre Manuel Lucchese navigatore del pilota locale Ahmed Al Kuwari, anche loro su Can Am Maverick X3.

QCCR 2020 start e prime tappe

Dopo una giornata di verifiche presso il quartier generale allocato al Losail Sport Complex, il via della manifestazione è avvenuto dal centro storico di Doha: il Souq Waqif. La coreografia e l’ospitalità tipica del Qatar sono state molto apprezzate e la presenza di pubblico sia locale sia straniero non è mancata. Tutti i veicoli hanno sfilato e presentato così i propri equipaggi. Poi la battaglia vera e propria ha avuto inizio con una prima prova speciale di 172km tutta su terreno duro e pietroso dove la navigazione ha rappresentato l’aspetto più importante. Infatti su questo tipo di percorso navigare è molto complesso in quanto ci sono molte piste parallele e diventa difficile seguire il road book; dato che gli equipaggi lo ricevono pochi minuti prima della partenza quindi non possono nemmeno studiarlo.

Le nuove regole della FIA impongono questa novità al fine di poter eliminare quelli che venivano chiamati i “map-mens”; persone alle dipendenze delle squadre più importanti che studiavano a priori tutti gli ostacoli ed il percorso nel dettaglio. Di fatto però è stato possibile scoprire che le grandi squadre continuano ad avere accesso al tracciato in precedenza, quindi gli unici penalizzati sono i piloti privati, con strutture più ridotte che ovviamente non possono far fronte a costi.

Questo triste aspetto non dipende assolutamente dagli organizzatori, che ovviamente accettano le imposizioni della Federazione Internazionale dell’Automobile; alla fine però il campionato sti sta riducendo sempre di più e gare spettacolari come il Qatar Cross Country Rally ed altre hanno sempre meno partecipanti.

La seconda tappa, del QCCR 2020, lunga ben 334km ha portato la carovana da Nord a Sud del paese, lungo piste parallele, pietre ed un finale un po’ sabbioso; in tale giornata la categoria nazionale non ha corso, così i tempi si sono notevolmente accorciati; ma non sono mancati i problemi meccanici per molti equipaggi tra cui anche  la Toyota di Kuba Przygonski. Alla fine della giornata in testa c’è il campione di casa Nasser Al Attiyah, seguito dal giovanissimo americano Austin Jones su Can Am Maverik.

QCCR 2020 le ultime tre tappe

Dopo due giorni di riscaldamento finalmente sono arrivate le dune del famoso deserto dello Sealine; un paesaggio davvero mozzafiato, la cui bellezza colpisce sempre. Qui tutti gli equipaggi dovevano arrivare lungo una prova speciale di ben 340km. Non ci sono dubbi sul vincitore di tappa che vanta già un’ora di anticipo sul secondo classificato. Mentre nelle retrovie si gioca il tutto per tutto con una navigazione davvero impegnativa. Una tappa piuttosto funesta è stata quella per il team di Marco Piana giunto in Qatar dall’Equador; infatti il Polaris di Gonzalo Guayasamin ha preso fuoco. Mentre il can-am di Mohamed Al Arqan (pilota soldo muto del Qatar) si posiziona al sesto posto assoluto. 

La tappa del quarto giorno in origine prevedeva due prove speciali la prima di 220km e la seconda di 125 km con un trasferimento di 45km in mezzo. Le condizioni meteo, però hanno costretto gli organizzatori a modificare l’intera giornata; infatti una tempesta di sabbia piuttosto intensa ha reso impossibile la visibilità sulle dune verso il Sud del paese, così gli organizzatori hanno ritenuto opportuno cancellare la prova speciale numero due ed accorciare a soli 125km la prima prova partita con un ritardo di 2 ore.

La visibilità non era certo delle migliori ed il colore di tutto il paesaggio era piuttosto lunare, questo ha reso la navigazione ancora una volta il punto cruciale della giornata; la tappa è stata vinta dalla Toyota del Team Saudita di Yazzed Al Rajhi seguido a due minuti di distacco dal bravissimo Kuba Przygonski; ma la classifica generale non cambia, resta ampiamente in testa la Toyota di Nasser Al Attiyah; mentre l’americano Austin Jones scivola indietro dopo una serie di problemi elettrici al suo mezzo.

L’ultimo giorno di gara ha riportato nuovamente tutti i partecipanti al nord del paese, con un paesaggio estremamente pietroso e piste parallele che per 254km hanno reso duro il lavoro dei navigatori. In questa ultima giornata anche i concorrenti della categoria nazionale hanno partecipato, così lo spettacolo è stato maggiore senza dubbio.

Lo start era posizionato in riva al mare nella zona di Dukhan,  dopodichè i concorrenti hanno attraversato anche parte del sito archeologico di Al Zubarah, con un paesaggio mozzafiato, e piste pietrose piuttosto roccambolesche.

Alla fine delle cinque impegnative giornate di gara la classifica ha visto trionfare la Toyota di Nasser Al Attiyah e Mathieu Boumel; le classifiche sono disponibili sul sito ufficiale www.qmmf.com

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